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Queste non sono vere e proprie indicazioni, di quelle ne discuterò in un altro articolo, quello che leggerai in questo articolo sono dei concetti che se tenuti a mente non potranno fare altro che regalarti maggiori successi nel campo del lavoro, e spero anche in altri campi della tua vita.

Inizialmente volevo essere breve, ma alla fine mi sono dilungato un po’.

1. Concetto: Abilità e Immagine Professionale

Più o meno ci hanno sempre insegnato a basare tutto sulle nostre abilità. Magari questo era verissimo ed assodato a metà ottocento, ma oggigiorno oltre alle abilità, dobbiamo anche curare la nostra immagine professionale.

Risposta tipica: “quindi mi devo vestire bene”

Ecco, si ma ehh.. non proprio. Quello che intendo con il termine “immagine professionale”, non è l’immagine di te allo specchio con dei vestiti costosi ed un orologio/borsetta da 10k€ (k = mille, ricorda). La tua immagine professionale la hanno gli altri dentro le loro teste. Gli inglesi lo chiamano Brand, in questo caso ti direbbero di fare Personal Branding, ed è una vera e propria attività.

Risposta tipica: “quindi mi stai dicendo che devo solo apparire?”

No. Punta sulle tue abilità e impara a comunicare il tuo valore e le tue capacità, costruendo un immagine di te pertinente e realistica. In altre parole, cura le tue abilità almeno quanto curi la percezione che gli altri hanno di te. Non ti sto dicendo di mentire o di travestirti da cardinale per essere assunto nei celi. Ti sto dicendo che le abilità non bastano, devi anche essere in grado di comunicarle al tuo potenziale datore di lavoro.

2. Concetto: Cheap

Cheap. Termine inglese, in sardo lo tradurremo come “burdu” o “barattu”. In italiano la traduzione letterale del traduttore di Google non rende il concetto: “a buon mercato”. Diciamo che il significato in questo contesto è più simile all’italiano “dozzinale” o “di poco valore” o “che non vale niente”.

Esempio di utilizzo in inglese:
Vecchietta australiana in fila, fruga nella sua borsetta per cercare il portafoglio.
Uomo Texano alle sue spalle esclama con forte accento del sud: “Excuse me madam, probably your time is cheap, but mine it’s not!”
Vecchietta australiana mortificata abbozza delle scuse con il suo accento australiano.
Ragazzo inglese alle spalle del Texano esclama con deciso accento inglese: “Excuse me sir, probably your time is not cheap, but your manners certainly are!”
Fattelo tradurre da Google, lol. Poi il ragazzo inglese è stato promosso in prima classe dal commesso irlandese che ha assistito alla scena. Storia vera.

Il punto è, non essere e non apparire cheap. Se non vuoi dirlo all’inglese, dillo in sardo: burdu. Italianizzato: burdo. È bello quando l’italiano attinge dai dialetti per non morire mangiato dall’inglese. Se appari cheap, troverai solo lavori burdi.

L’opposto di cheap, in questo contesto, non è expensive (in sardo: caru; in italiano: costoso – che porta con se una connotazione negativa), ma è classy. Di classe. Di valore.

Devi apparire ed essere di valore. Magari la prima azienda non ti prende, ma è capitato a molti miei amici d’aver fatto un buon CV, non essere stati presi ma essere raccomandati ad altre aziende dalla stessa aziende che gli ha rifiutati . Perché? Indovina un po’, gli imprenditori il sabato mattina si incontrano per giocare a golf e tra di loro si conoscono tutti! Qualche volta si vedono in loggia. In tutti i casi, gli imprenditori tra di loro chiacchierano, e se hanno una persona interessante da suggerire, lo fanno.

Devi scrivere il tuo curriculum, guardarlo e porti la domanda: è burdo/cheap?

Se la riposta è si. Allora devi lavorarci sopra. Quando la risposta sarà no. Ti parrai un’altra domanda: è classy? Se la risposta è no, ci devi ancora lavorare sopra, fino a che la risposta non sarà si.

3. Concetto: Lavorare sul Curriculum

Non so cosa ti abbiano detto a scuola i ragazzi più grandi, ma quando io dico lavorare sopra il curriculum, non intendo dire di scriverlo o riscriverlo. Intendo dire di fare e aggiungerci cose.

Lo ripeto, FARE E AGGIUNGERCI COSE. Lauree, corsi, progetti, lavori, volontariato, certificazioni, competenze, esperienze personali, blog, canale YouTube, quello che ti serve a creare un curriculum come si deve per il lavoro (o la tipologia di lavori) che vuoi fare.

Si, ci si impiegano anni a costruirne uno decente. Se non hai un lavoro, impiega il tuo tempo a migliorare te stesso.

4. Concetto: quello giusto

Ma anche fare un curriculum classy non è garanzia di successo. Il concetto che manca è: essere appropriato. Essere quello giusto. Un cv fighetto non basta, devi anche essere la persona giusta per quel lavoro. Differenziarsi va bene ma, non è sufficiente. Per essere quello giusto, a parte la pura fortuna e la serendipità, devi conoscere te stesso e il lavoro che vuoi fare.

Concetto che sta alla base di tutto per trovare lavoro è: sapere quale lavoro si vuole fare.

Simplicio: Sto cercando lavoro ma non lo trovo.
Io: ah, e quale lavoro stai cercando?
Simplicio: boh, non lo so… qualsiasi lavoro.

5. Concetto: γνῶθι σαυτόν

Conosci te stesso. Know yourself. Questo è quello che devi fare per avere una vita felice.
Devi sapere cosa ti piace e cosa non ti piace. Devi sapere quale tipo di persona vuoi diventare. Comprenditi e fai di tutto per essere quello che veramente vuoi.

Simplicio qui sopra, non conosce se stesso. Cerca qualsiasi lavoro perché non ne desidera nessuno, considera solo quello che ha attorno. Non fare la fine di Simplicio.

Conclusioni

Concludo con un consiglio più pratico: colora il curriculum, metti immagini, usa il grassetto, dividi le sessioni per colore, crea qualcosa di unico. A meno che non abbiano specificati di utilizzare lo sterile formato europeo.

Quando avrò un azienda tutta mia, chiederò ai candidati la consegna obbligatoria di due curriculum, uno in formato europeo e uno a piacere. Voglio proprio vedere quanto siano capaci di pensare fuori dagli schemi.

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